Pinsa romana e pizza, quali sono le differenze? Tutto quello che dovete sapere

Pinsa romana e pizza, quali sono le differenze? Tutto quello che dovete sapere

La pinsa e la pizza non sono la stessa cosa, anche se similari nell’aspetto e nel gusto. L’originalità di questo piatto romano compare all’interno dell’Eneide perché è il primo piatto che Enea gusta appena arrivato nei pressi di Roma.

Da sempre conosciuta solo all’interno della capitale italiana, dopo pochi anni ha conquistato il cuore e il palato di tutti: oggi ci sono più di 5,000 pinserie nel mondo!

I professionisti del settore la considerano l’antenata della pizza, ma quali sono le sue origini e come si prepara? Scopriamolo insieme.

Origini ed evoluzione

La pinsa è un vero e proprio piatto goloso da gustare, non è una alternativa alla pizza anche se tra loro c’è una similarità indiscutibile. Le sue origini, come anticipato, sono antichissime e discendono dall’epoca dell’Impero Romano.

Secondo la storia e le documentazioni scritte, la pinsa veniva spesso utilizzata come un vassoio commestibile dove adagiare preparazioni di carne in umido o altre di verdure succulente. L’impasto era cotto su pietra e i Romani preferivano si inumidisse con gusti ricchi, prima di mangiarlo.

In un secondo momento, la variante contadina ha resto questo “vassoio” un qualcosa di buono anche da solo. Rispetto all’impasto della pizza, quello che si usa per la pinza, fornisce una quantità diversa di lievito e acqua: i contadini hanno trovato l’equilibrio perfetto per una preparazione non calorica, digeribile e ottima sotto ogni punto di vista.

Sempre secondo la storia, la pinsa è stata creata dai Lambertucci, panificatori romani che han lasciato l’eredità al nipote. Quest’ultimo nei primi anni ‘70 ha voluto espandere questo prodotto ottimo sul mercato italiano ed estero ottenendo un successo indescrivibile.

Pinsa Romana, perché è cosi amata

La pinsa ha origini romane ed è veramente amata in ogni parte del mondo, con la sua lunga lievitazione (48 ore minimo) e impasto idratato con un contenuto di circa 80% di acqua. Ma non è tutto, infatti per il suo impasto si utilizza un mix di farine particolari, il lievito madre e poco olio (con assenza di ogni tipo di grasso animale). Perché sia ottima la pasta deve essere lavorata con lentezza, come evidenzia la ricetta della pinsa romana originale per un risultato finale ottimo.

Ma qual è il segreto del suo successo? Sicuramente la farina riso, che fissa l’acqua versata all’interno dell’impasto mentre cuoce lentamente.

Essendo stata creata dai contadini poveri dell’antica Roma, l’impasto della pinsa utilizza solo farine ipocaloriche e ipolipidiche digeribili da tutti quanti essendo anche ricca di acqua.

Questo piatto antico deve essere gustato tramite la sua ricetta originale, proprio per non confonderla con la pizza. Si può preparare in casa oppure gustarla direttamente al ristorante godendo di un impasto croccante ma morbido.

Le farciture sono differenti, anche se la ricetta originale desidera solo pomodoro e mozzarella come nella pizza margherita. In ogni caso devono essere ingredienti freschi e bio, con una mozzarella prima di siero e con un sapore molto delicato quasi tenue. Questo al fine di ottenere un risultato finale croccante e non umido! La pinsa è un ottimo antipasto tra amici ma anche un ottimo pasto veloce, così da poter assaggiare un antico piatto della tradizione romana che ha fatto storia.

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