Le vin qui mousse – le bollicine dello champagne contadino

Le vin qui mousse – le bollicine dello champagne contadino

Come ogni anno, all’approssimarsi delle feste natalizie, si propone l’annosa questione: spumante o champagne? Quale casa? Quale etichetta?
Noi, per motivi di spazio e netiquette, prendiamo le distanze da questa -finta- polemica, e ci limitiamo a tracciare un elogio di chi, nel mondo vitivinicolo, lavora duramente e con fatica, mettendo una grande passione in ciò che fa: i “piccoli” produttori. In questo articolo parleremo nello specifico dello champagne, ma in futuro allargheremo l’argomento anche ad altre tipologie di vino. “Non c’è solo la Champagne delle grandi Maisons, quelle che sfornano milioni di bottiglie e che costituiscono il più grande fenomeno di marketing vinicolo del mondo; c’è anche una Champagne contadina, un po’ dimessa, laboriosa, che osserva da lontano i riflessi dell’immagine di lusso e di esclusività che appartiene quasi totalmente ai prodotti delle griffes più note. Insomma una regione diversa, più simile ad altre zone vinicole, dove lo champagne torna ad essere un vino e non solo un calice di sogni.” Prendiamo volentieri spunto da un articolo sullo champagne per parlare a 360° di quello che, a tutti gli effetti, è il vino sicuramente più famoso ma probabilmente anche meno conosciuto del mondo. Se è vero, infatti, che ormai anche nei grandi supermercati si può facilmente acquistare una bottiglia di champagne, spesso di grandi marche, a costi accessibili tutti o quasi, è altrettanto vero che non è tutto oro quel che luccica. I vini delle grandi Maisons de Champagne sono spesso  assemblaggi di uve, annate e luoghi d’origine diversi, creati in modo tale da preservare una sorta di “sapore universale” per tutti i vini di una determinata casa (ma non delle sue etichette più pregiate). In realtà, lo champagne (come tutti i vini) deve rispecchiare il proprio “terroir”, vale a dire il suolo su cui sorgono i vigneti da cui proviene, la diversa qualità delle annate e, soprattutto, dovrebbe sempre provenire dai migliori terreni della Champagne, grand Crus e Premiers Crus. Ad oggi, ci sono due metodi per garantirsi in tal senso: il primo è di dissanguarsi economicamente e comprare una delle -spesso introvabili- bottiglie di alta qualità delle grandi case; il secondo è scegliere un piccolo produttore, uno degli oltre 5.000 vignerons che producono e vendono in proprio i loro vini. Ovviamente, anche qui possiamo  trovare di tutto: capolavori al prezzo di un ordinario champagne di marca, così come vignaioli che approfittano della scia e propongono vini scadenti sotto il falso messaggio che presso tutti i piccoli produttori si trovino prodotti di qualità. Ma, se si va un po’ a fondo, ci si imbatte in champagnes autentici, talvolta rari e dal rapporto qualità-prezzo imbattibile. Alcuni, poi, sono diventati delle vere e proprie celebrità. La caratteristica principale di questi champagne è quella di un vino più direttamente legato al suo terroir, senza connotazioni di marca.

E allora cominciamo il nuovo anno con questo proposito: perchè pagare tanto per un prodotto non all’altezza quando possiamo avere migliore qualità allo stesso prezzo, se non addirittura pagandola meno?

Buone bollicine a tutti !!!

Le vin qui mousse - le bollicine dello champagne contadino