In Puglia i ristoranti premiati dalla guida Espresso

In Puglia i ristoranti premiati dalla guida Espresso

Distribuita da questo mese, la guida de
L’Espresso ripropone la classifica dei migliori ristoranti pugliesi
riconfermando una vecchia conoscenza della cucina del ”Tavoliere”:
Ristorante Già Sotto L’Arco, il locale di Carovigno gestito dalla
famiglia Buongiorno. Ma se nella provincia di Brindisi questa non è
affatto una novità, a sorprendere tutti, a Bari, è stato Franco
Ricatti titolare del Ristorante Bacco di Bari, appunto, aperto giusto
un anno fa e posto dalla guida dell’Espresso in cima alla lista della
buona cucina del capoluogo.

”Mi fa piacere – commenta mentre torna
da Firenze dove ha ritirato il premio Firriato come novità dell’anno
– perché vuol dire che a 53 anni mi so ancora rinnovare. – Scherzi a
parte, questa di Bari è stata una bella sfida. È una piazza
difficile ma per questo stuzzicante”.

Per i curatori della guida diretta da
Enzo Vizzari, Bacco è un ristorante ”di cucina classicamente
moderna con piatti di culto. Nessuno spazio all’improvvisazione,
nessuna stravaganza. Si beve bene e con 50-60 euro ci si toglie ogni
voglia”.

Anche in tempo di crisi? ”Il problema
vero non è il costo – risponde Ricatti – a Bari il problema maggiore
è la diffidenza verso il nuovo”. In città conferma per le altre
posizioni. Bene sia l’Osteria Varvamingo che Alberosole in corso
Vittorio Emanuele. Subito dopo Terranima, la Pignata e Perbacco
(tutti a 13 punti), come Nicola a Torre a Mare segnalato tra i
”tutto pesce”. Resta in gran parte inalterata l’alta classifica.

Il ristorante La Strega di Palagianello
al secondo posto assoluto con una stringata ma esaustiva definizione:
”un locale di qualità anche nei dettagli”. Così come Ceglie
Messapica resta la capitale della gastronomia pugliese con ben
quattro locali di alto livello: Al fornello da Ricci, Cibus, La
fontanina e Antimo. I primi due rimangono un gradino sopra ma se Al
fornello si riscontra qualche freno al prezioso bagaglio
cultural-culinario ereditato da babbo Angelo, per Cibus l’entusiasmo
è intatto: ”Ci sono locali che hanno solo mestiere e altri che al
mestiere sposano l’anima. E l’avventore la respira. La nostra scheda
potrebbe finire qui ma sul locale di Angelo Lillino Silibello si
potrebbe scrivere un libro”. Tra le conferme, inoltre, il Pasha di
Conversano e il Bolina di Tricase. Merita poi il posto fisso che gli
compete da anni la Trattoria Antichi sapori di Montegrosso d’Andria:
cucina vera, cucina di sostanza quella proposta da Pietro Zito a
costi sempre contenuti, il conto difficilmente supera i 35 euro.
Qualità legata ai prodotti del territorio con una sola pecca: la
capienza del locale, 30 posti, per cui prenotare per tempo è
indispensabile.

 

Tra gli habitué della guida restano
Tuccino a Polignano e la Peschiera di Monopoli, dove la specialità è
il pesce e l’avvertenza è di preparasi a una spesa che supera i 60
euro a testa. Quattro i ristoranti del Foggiano selezionati con in
testa la Nuova Sala del paradisi di Peppe Zullo a Orsara, seguono il
Ventaglio di Foggia, Li Jaluntuumene di Monte Sant’Angelo e Porta di
Basso di Peschici.

A Lecce, primo posto per la cucina
dell’Hotel Patria ”dove vengono rielaborati piatti classici e
tradizionali con garbo, intelligenza e un pizzico di briosa
fantasia”.