Il ristorante La Paglia rilancia il diritto di tappo

Il ristorante La Paglia rilancia il diritto di tappo

Porta la tua migliore bottiglia nel mio ristorante, ti proporrò gli abbinamenti più adatti con la mia cucina e ti godrai al meglio il tuo vino preferito”. Questo è l’invito del giovane chef marchigiano Stefano Berardinelli che sta facendo pubblicamente a tutti i suoi clienti, riprendendo una formula ancora poco diffusa in Italia. Una vera e propria esortazione a rispolverare dalla loro cantina quei vini, più o meno importanti, che molti non hanno mai avuto occasione di consumare in casa. Un’iniziativa che è partita in sordina ma che è stata accolta da tantissimi clienti e che si sta rapidamente diffondendo.

Stefano Berardinelli, chef e Titolare del ristorante La Paglia di Marotta (PU), pensa che i tempi siano maturi per rilanciare quello che un tempo era un vezzo non sempre apprezzato dal mondo della ristorazione: il BYOB (bring your own bottle), iniziativa nata negli Stati Uniti intorno agli anni ’50 che permetteva ai clienti di portare da casa la propria bottiglia di vino a fronte di una corkage fee o – come è chiamato più comunemente in Italia – “Diritto di Tappo”.

Come funziona in genere il Diritto di Tappo

Innanzitutto c’è da fare una precisazione. Il Diritto di Tappo non è un vero e proprio “diritto” a cui appellarsi ogni volta che si entra in un ristorante ma è un’opportunità offerta solo da alcuni locali. Non presentatevi, quindi, con la vostra bottiglia in un ristorante che non conoscete e/o che non ha espressamente affermato di aderire a questa iniziativa. Il Diritto, piuttosto, è del titolare del ristorante che ha, appunto, “diritto” a richiedere un contributo per il servizio offerto. È il personale di sala, infatti, a doversi occupare comunque della bottiglia portata da casa. Solitamente il costo del servizio copre la stappatura, il servizio al tavolo, l’uso di bicchieri più adatti, l’eventuale decanter, ecc..

In cosa consiste l’iniziativa del ristorante La Paglia

Prenotando in anticipo e fornendo tutte le informazioni relative al vino che verrà portato, lo chef, oltre a mettere a disposizione i piatti già presenti in carta, sarà disponibile a creare un menu ad hoc per l’occasione. Per il diritto di tappo, il ristorante La Paglia richiede un contributo fisso di soli 10 euro a fronte della consulenza sull’abbinamento, la mescita a cura del cameriere, il bicchiere adatto al tipo del vino e la gestione della temperatura di servizio.

Perché l’iniziativa sta riscuotendo più successo rispetto al passato

“Da quando ho rilevato il ristorante La Paglia 6 anni fa” – racconta lo chef – “ho sempre investito sul benessere dei miei clienti. L’arredamento, il giardino, il servizio e la cucina sono al servizio del mio ospite che voglio che si senta a casa. Il senso comune di convivialità e di appartenenza è un qualcosa che si sta dimenticando nell’alta cucina. Con questa iniziativa abbiamo voluto, da una parte, richiamare quell’utenza appassionata di grandi vini a conoscere la nostra cucina, dall’altra abbiamo voluto ribadire l’home-mood che ormai in tanti ricercano nella ristorazione moderna. Rispetto al passato l’iniziativa sta riscuotendo più successo perché si è ampliato anche il pubblico degli appassionati di vini di qualità. Ci sono tantissimi ragazzi che stanno frequentando corsi da sommelier anche se non sono alla ricerca di sbocchi lavorativi nel settore. Lo fanno per propria conoscenza e soddisfazione personale perché hanno capito che il mondo del vino è un universo straordinario che rende ancora più viva la cucina d’autore.”

Il ristorante La Paglia, gestito dal trentanovenne chef Berardinelli, propone in carta sia percorsi di tradizione, sia di innovazione, in modo che i clienti possano scegliere tra sapori familiari o osare qualcosa di nuovo.

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