I ristoranti devono ampliare il dialogo con il mercato web

I ristoranti devono ampliare il dialogo con il mercato web

Bisogna esserci. Con questa esclamazione esordì un noto ristoratore durante lo Iab forum lo scorso novembre in un’intervista in cui gli si chiedeva come sarebbe stato – secondo lui – il futuro della ristorazione sul web. I nostri consulenti gourmet ogni giorno ce lo confermano: il mondo turistico-gastronomico si è finalmente svegliato dal pericolosissimo torpore che lo aveva invaso, divenendo oggi più che mai “motore economico” e “ultima spiaggia” per l’economia italiana.  Lo scrive anche Luigi Cremona sul suo blog riprendendo i dati circa quanto emerge dal convegno Isnart tenutosi alla BIT 2011 in Fiera Milano: “le tabelle parlano chiaro, tira l’ enogastronomia, mentre il resto zoppica” e secondo un’analisi di Coldiretti, vale cinque miliardi e si conferma il vero motore della vacanza made in Italy, l’unico segmento in costante e continua crescita nel panorama dell’offerta turistica nazionale. Turismo enogastronomico che raddoppia, quindi, grazie al web: sono raddoppiati gli italiani che hanno fatto le vacanze in Italia per motivi enogastronomici nel 2010 con circa 2,7 milioni di viaggi svolti, pari al 4,2 per cento. E non c’è da stupirsi, oltretutto: l’Italia è l’unico Paese al mondo che può contare anche sulla leadership europea nella produzione biologica e nell’offerta di prodotti tipici con ben 221 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4.511 specialità tradizionali censite dalle regioni. Alla luce di questi dati è indubbio che l’esclamazione del nostro amico ristoratore “bisogna esserci” ora più che mai deve suonare come un’esortazione ad accelerare la conoscenza degli strumenti che ruotano attorno ad internet. A parte noi con Oraviaggiando.it, anche Facebook e Twitter e l’attività di blogging assicurano buone opportunità, ma a patto che questi strumenti siano utilizzati con costanza. Occorre  far “vivere” il proprio ristorante per mezzo di video ricette, video degustazioni, sconti, offerte e soprattutto un’area di condivisione per lo scambio di opinioni.

I ristoranti devono ampliare il dialogo con il mercato web