Guida al Sushi da asporto: tutto ciò che occorre sapere

Guida al Sushi da asporto: tutto ciò che occorre sapere

Il sushi, probabilmente uno dei piatti più famosi al mondo, rappresenta ormai da diverso tempo la cucina giapponese al di fuori dei confini nazionali.

Ma cos’è esattamente, quali pezzi gustare soprattutto come scegliere il miglior sushi quando si decide di prenderlo da asporto?

I pezzi di Sushi più conosciuti e ordinati

Quali sono oggi i pezzi di sushi più conosciuti e amati nel mondo?

  • Il chirashizushi, italianizzato in chirashi, consiste in una ciotola di riso con sopra il pesce crudo scelto, come salmone o tonno, che non viene arrotolato nell’alga ma deposto a fette o dadini.
  • Il sushi edomae, di solito viene servito al bancone, subito dopo aver ricevuto l’ordine. Si tratta di sottili fette di pesce crudo, chiamate nigiri, anche nei menù italiani.
  • Il california roll, è un tipo di sushi nato all’estero e praticamente sconosciuto in Giappone. Corrisponde ad un makizushi al contrario, o ura-makizushi. In questo caso il riso si trova all’esterno e pesce e alghe all’interno del boccone.

Questi sono di sicuro i pezzi più conosciuti, ma ogni ristorante avrà le sue specialità e le sue varianti tutte da scoprire.

Se decidi di deliziarti con questa prelibatezza direttamente a casa, ormai ci sono diversi ristoranti che permettono di ordinare sushi con consegna a domicilio vicino a te e di consultare il menù direttamente online, ovunque tu sia.

La storia del Sushi

Il sushi in realtà include una serie di preparazioni che sono tradizionali della cucina giapponese che includono solitamente il riso, il pesce affumicato, crudo o marinato, alghe e verdure.

La parola sushi in giapponese significa acido, in quanto in origine la preparazione di riso e pesce veniva lasciata fermentare per diversi giorni assumendo il caratteristico sapore acidulo.

Questo piatto ha una storia decisamente antica e ha le sue radici nelle risaie del delta del Mekong, in Vietnam. Gli agricoltori locali facevano fermentare il pesce con sale e riso che veniva scartato in un secondo momento.

Questa tecnica approdò in Giappone solo intorno al 300 a.C., dove circa mille anni dopo un cuoco di Osaka provò a mangiare il riso invece di buttarlo via, aggiungendo aceto di riso al processo di fermentazione. Il riso così lavorato era ancora commestibile dopo la fermentazione e nacque l’oshizushi.

Per avere un sushi dalla forma moderna come quello a cui siamo abituati bisogna aspettare altri trecento anni. A Tokyo, allora chiamata Edo, dei cuochi intraprendenti inventarono l’hayazushi, ovvero il sushi veloce. Dei bocconcini di riso con aceto con all’interno uova o pesce crudo locale, da mangiare velocemente.

La diffusione di questo nuovo modo di mangiare riso e pesce insieme fu rapida e conquistò tutto il Giappone. In ogni angolo del Paese veniva usato il pesce locale e nacquero quindi svariate versioni della stessa pietanza.

Falsi miti sul Sushi

Vittima del suo successo, ilsushi è circondato da falsi miti.

Ad esempio, spesso si pensa che il sushi non sia altro che pesce crudo. Nell’immaginario collettivo il sushi potrà avere questa accezione, ma la storia e l’etimologia del suo nome dicono altro. Il termine sushi, infatti, è costituito da su (aceto) e da meshi (riso), ad indicare in realtà il riso con aceto, che andrà ad accompagnare pesce crudo, uova o verdure.

Un altro falso mito legato ai ristoranti che servono sushi è che si trova solo pesce crudo.

Chi non ha pensato o sentito dire almeno una volta: No, io al sushi non ci vengo perché non mangio pesce crudo?

Niente di più sbagliato, infatti, in ogni negozio o ristorante specializzato in sushi si troveranno tantissime varianti vegetariane, con verdure. Ad esempio, esistono i kappa maki, ovvero i roll con il cetriolo, ma anche con carote, oltre ai nigiri a base di avocado o germogli.

Insomma, il sushi offre deliziose opzioni per tutti i gusti.

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