Cosa preparare per il cenone della notte di San Silvestro

Cosa preparare per il cenone della notte di San Silvestro

Lasciati alle spalle la cena e il pranzo della Vigilia di Natale e di Natale stesso, ecco che già si deve pensare a cosa preparare per il cenone della notte di San Silvestro. Tra antipasti, primi e secondi piatti, contorni, frutta secca, dolci e vini, ecco cosa portare in tavola la sera del 31 se ci si vuole regolare secondo la tradizione culinaria italiana (che come è noto segue le numerose varianti regionali). Ecco qualche curiosità interessante.

Antipasti di verdure con salumi e primi piatti di pesce o carne

Per la sera del 31 dicembre non si può non aprire con i famosi “antipasti all’italiana”. Sebbene non manchino su nessuna tavola, presentano però qualche variante tra Nord e Sud del Paese. Al Nord si preferiscono di più i salumi, le patate ed i formaggi, mentre al Sud gli antipasti sono soprattutto fatti da porzioni di focacce (alla scarola e olive, oppure ripiene di ricotta e spinaci) o tartine al salmone e alici marinate e insalate di polpo. Per quanto riguarda i primi piatti, invece, durante la cena di San Silvestro il pesce è d’obbligo: ecco che perciò quasi in tutta Italia si potranno trovare pietanze come gli spaghetti alle vongole, agli scampi o il risotto ai frutti di mare. Ci sono però le eccezioni, come di coloro che preferiscono anche alla sera del 31 dicembre cenare con cappelletti, agnolotti, anolini o tortellini in brodo di cappone, ripercorrendo la cena di Natale.

Secondi a scelta tra baccalà o arrosto di manzo e maiale e dolci in quantità

Lungo lo Stivale la differenza di menu la si trova anche nei secondi piatti della tradizione del cenone. Al Sud, in generale, è ancora il pesce a farla da padrone. Piatti a base di polpo, baccalà, orata al sale o salmone non possono mancare. Al Nord invece di solito vengono preferite le carni e gli arrosti, sia di manzo che di salsiccia di maiale. Dopo un passaggio attraverso la frutta secca (noci, nocciole, pistacchi, ma anche datteri, fichi, melagrana ed uva), si passa ai dolci. Anche in questo caso la scelta è vastissima: dal panettone milanese, pandoro di Verona e torrone cremonese delle regioni settentrionali, via via che si scende si incontreranno cantucci e panforte toscani, torte di pere e cioccolato, mostaccioli e struffoli napoletani, zuccotti e cassate siciliane (e tanto, tanto altro).

Il must sulle tavole di tutta Italia: cotechino (o zampone) e lenticchie

Quello che invece non cambia in tutta Italia è la portata di cotechino (o anche zampone) e lenticchie subito dopo la Mezzanotte. Il motivo nasce da una tradizione antichissima, risalente agli antichi Romani, secondo cui le lenticchie (dall’aspetto tondo proprio come le monete) portavano a chi ne mangiava ricchezza e prosperità. Le lenticchie vengono perciò servite sulle tavole di tutta Italia dopo la Mezzanotte del 1 gennaio, ad accogliere il nuovo anno con l’augurio di entrate economiche. Accanto alle lenticchie, che vengono cucinate in umido, a mo’ di zuppa, la tradizione vorrebbe sempre il cotechino di maiale, anche se alcuni preferiscono lo zampone (soprattutto nel modenese). La differenza tra questi due insaccati sta nell’involucro di contenimento. Il cotechino viene preparato con cotenna, pancetta, altri tagli di carne e spezie contenuti in uno speciale budello, mentre lo zampone contiene più o meno gli stessi ingredienti nella zampa del maiale. Il tutto verrà ovviamente innaffiato da vini rigorosamente italiani, in particolar modo bollicine. Primo fra tutti nelle scelte degli italiani c’è il Prosecco, seguito da vini spumanti Franciacorta e rosé.

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