Appuntamento con la Daunia

Appuntamento con la Daunia

Il 13 ed il 14 ottobre, “Appuntamento con la Daunia“. L’evento, giunto alla sua 18ma edizione, organizzato da Peppe Zullo, il cuoco-contadino, affronta il tema “Cibo e Felicità“. Una due giorni che si terrà a Villa Jamele, ad Orsara di Puglia (FG), con la partecipazione di ospiti provenienti dal mondo della ristorazione, dell’agroalimentare, dell’arte. La prima giorrnata sarà coordinata dall’architetto e food blogger Danilo Giaffreda e sarà dedicata al tema “Arte e Felicità” a partire dalle installazioni di Vito Maiullari e dei vincitori del Premio Internazionale delle Arti 2013.

La seconda giornata, invece, chiama gli ospiti a discutere di “Puglia, passione ed emozione”. Interverranno Giacomo Mojoli, cofondatore di Slow Food e giornalista enogastronomico, Fabio Pisani, executive-chef del Ristorante Aimo e Nadia di Milano, e Pietro Zito, chef-patron del Ristorante Antichi Sapori di Montegrosso di Andria. A seguire, diversi chef provenienti dalle migliori realtà della ristorazione italiana si confronteranno in un happening culinario che vedrà protagonista la dispensa e l’orto di Peppe Zullo. Si finirà in musica con l’artista pugliese Tony Santagata. Una manifestazione, questa, che vuole promuovere il territorio nelle sue espressioni più alte e che si veste di un significo fortemente emotivo e sociale. Il cibo traccia percorsi nella geografia della terra e dell’anima, è narrazione della cultura e narrazione dello spazio che l’uomo occupa in questa cultura e consente di interpretare, attraverso l’analisi delle pratiche alimentari, i fenomeni sociali. La cucina è il linguaggio nel quale la società trascrive le proprie strutture. “Cibo e Felicità” significa proprio cibo ed identità.

Non ci stupisce che a promuoverlo sia Peppe Zullo che al “culinario generalizzato” ha deciso di contrapporre la “particolarità locale”. “Appuntamento con la Daunia”, nell’ardito progetto del suo organizzatore, vuole essere un momento d’incontro e di esperienza consapevole e non un luogo di consumo, di non partecipazione, di fruizione passiva. La cornice è quella di un bello naturale percepito platonicamente come vero, un “bello vero” che sta dentro all’idea di cibo di Zullo, che spinge a riflettere anche sul significato del nostro esistere nel mondo naturale. Non a caso, Villa Jamele e Nuova Sala Paradiso, i due ristoranti gestiti da Zullo, sono candidati al Premio “La Fabbrica del Paesaggio”, un premio destinato alle iniziative ed alle strutture progettate con sensibilità e rispetto del paesaggio. L’azienda agricola di Villa Jamele produce buona parte dei prodotti che poi finiscono nei piatti dei commensali, 22.000 mq di orto, 35.000 mq di vigneto, 20.000 mq di bosco dei sapori perduti. Una dichiarazione d’indipendenza, di 180.000 mq complessivi, dalla omogeneizzazione del gusto, dalle pratiche frenetiche dei mangiatori moderni, ed anche testimonianza del fatto che i comportamenti obbligati in fatto di enogastronomia possono essere sostituiti dalle scelte, dalle preferenze. C’era una volta il futuro, sembra dirci, nessun conservatorismo in questo cuoco-contadino, più uno strappo che però ricuce la parentela di tavola. Bello vero. E felice.

Appuntamento con la Daunia