Crescia sfogliata di Urbino vs piadina romagnola: le principali differenze

Crescia sfogliata di Urbino vs piadina romagnola: le principali differenze

Le Marche e l’Emilia Romagna, è risaputo, vantano ricche tradizioni gastronomiche, ma due vere e proprie icone di queste regioni, spesso confuse tra loro, sono la crescia sfogliata di Urbino e la piadina romagnola. Scopriamo insieme le loro differenze!

Le differenze tra la crescia sfogliata di Urbino e la piadina romagnola: tradizioni a confronto

Nonostante vengano spesso associate per somiglianza, la crescia sfogliata di Urbino e la piadina romagnola hanno origini e preparazioni molto diverse tra loro. Mentre la crescia è un prodotto tipico delle Marche, in particolare della città di Urbino e della zona del Montefeltro, infatti, la piadina è una delle eccellenze della cucina romagnola, legata a province come Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna. Entrambe con origine antiche, si differenziano in realtà anche per periodo storico e modalità di diffusione: la crescia sfogliata ha origine nel Rinascimento, quando veniva preparata nella corte dei duchi di Montefeltro per accompagnare piatti di carne, formaggi e verdure; la piadina, invece, risale all’epoca romana ed è sempre stata considerata un alimento povero, utilizzato in sostituzione del pane e strettamente legato alla cultura contadina. Origini, queste, che si riflettono anche nella preparazione: più saporita e complessa la crescia sfogliata di Urbino, più semplice la piadina romagnola.

Come si prepara la crescia sfogliata di Urbino: la ricetta tradizionale

La preparazione della crescia sfogliata di Urbino riflette il suo carattere raffinato, con un impasto a base di:

  • farina
  • strutto
  • uova
  • latte
  • sale
  • pepe nero
  • acqua
  • olio

Per prima cosa, si setaccia la farina in una ciotola e si stende su una spianatoia formando la classica “fontana”, dove si aggiungono uova, olio, latte, sale e pepe. Si inizia poi ad impastare, aggiungendo acqua, se necessario, per realizzare un impasto liscio ed elastico, che viene diviso in palline e spianato con il mattarello fino ad ottenere una sfoglia sottile e circolare. A questo punto, si inizia la tecnica di sfogliatura: si cosparge l’impasto con lo strutto, si arrotola e poi si ripiega per creare diversi strati. Questo processo viene ripetuto più volte prima di far riposare l’impasto in frigo per almeno 30 minuti, di riallargarlo e di cuocerlo su una piastra calda o una padella antiaderente, a fuoco medio, per circa 3-4 minuti per lato, girandolo frequentemente per evitare che si bruci. Con la sua tipica consistenza croccante e un interno morbido e sfogliato, una volta cotta la crescia va gustata calda, farcita con salumi, formaggi o verdure grigliate.

Ricetta originale della piadina romagnola: ingredienti e preparazione

Rispetto alla crescia sfogliata di Urbino, la piadina romagnola è più semplice, meno spessa, assolutamente non sfogliata e composta essenzialmente da:

  • farina
  • strutto o, in alternativa, olio d’oliva
  • bicarbonato di sodio o lievito
  • acqua
  • sale

In questo caso, l’impasto viene semplicemente mescolato, steso con il mattarello e cotto su una piastra (tradizionalmente di terracotta o ghisa), senza il processo di sfogliatura tipico della crescia sfogliata di Urbino. Si mette quindi la farina in una ciotola capiente o su una spianatoia, si aggiunge lo strutto (o l’olio), il sale, il bicarbonato (o il lievito) e si inizia a mescolare e ad impastare, aggiungendo gradualmente acqua tiepida fino ad ottenere un composto omogeneo e morbido: se l’impasto risulta troppo asciutto, si aggiunge un po’ più di acqua; se è troppo appiccicoso, si aggiunge un po’ di farina. Una volta raggiunta la consistenza desiderata, si forma una palla con l’impasto, si copre con un panno umido e si avvolge nella pellicola trasparente prima di lasciarlo riposare per almeno 30 minuti a temperatura ambiente. Si divide poi l’impasto in parti uguali, si stendono le piadine con l’aiuto di un mattarello e si cuociono su una padella antiaderente riscaldata a fuoco medio-alto per circa 1-2 minuti per lato. Si può poi decidere se gustarle subito, farcite con salumi, formaggi o verdure a piacere, oppure conservarle coperte da un panno per mantenerle morbide fino al momento di servirle.

Mentre la crescia ha una consistenza sfogliata e friabile, è molto saporita e richiede tempo e attenzione nella lavorazione, la piadina è quindi più compatta e meno croccante, ha un gusto più neutro, che può essere arricchito dalle farciture, ed è più facile da preparare. Queste differenze rendono la crescia e la piadina due prodotti apparentemente simili ma distinti, legati a tradizioni e territori diversi.